Cos’è la partita iva forfettaria
Da anni nel tuo cassetto dei sogni hai quell’idea brillante per avviare una nuova start up, ma sei sempre stato frenato dalle (giuste), preoccupazioni che ogni nuovo imprenditore prima di avviare la propria attività ha? Ci hai pensato e ripensato, ma la paura di essere soffocato da un sistema di tassazione troppo elevato ti ha sempre bloccato!
Per questa, e tante altre domande e preoccupazioni, al fine di promuovere la nascita di nuove attività economiche (e quindi anche la tua!), lo Stato ha previsto infatti alcune importanti agevolazioni per tutti coloro che desiderano aprire una start up, essendo titolari di partita IVA. Tale agevolazione è il: Regime Forfettario, e noi di forfettariosemplice.it siamo qui per aiutarti in quella che sarà la tua nuova attività libero-imprenditoriale.
Ora che hai appena letto questa fantastica notizia possiamo fare maggiore chiarezza e dirti cos’è e come funziona il regime forfettario! Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato, introdotto in Italia con la Legge di stabilità del 2016 e destinato ai lavoratori freelance titolari di partita IVA il cui fatturato lordo annuale rimane entro il limite fissato di 85.000 €.
Esistono diversi requisiti per accedervi e diversi vantaggi, tra cui il principale è che l’aliquota, per le start Up è soltanto del 5% del monte ricavi, calcolato per l’appunto su uno specifico valore forfettario in base alla tua specifica attività. Un secondo vantaggio è quello relativo ad uno sconto sui contributi da versare qualora l’attività intrapresa sia inquadrabile come commercio o artigianato.
Ma i vantaggi non finiscono qui, sono diverse le semplificazioni sia in termini di IVA (Imposta sul Valore Aggiunto), sia contabili, in relazione alla tenuta della contabilità, sia fiscali in quanto il regime forfettario non sconta la cosiddetta “Ritenuta d’Acconto”
I requisiti per il regime forfettario
A chi conviene aprire la partita iva forfettaria?
Una delle principali domande che spesso sentiamo dai nostri clienti è quella relativa all’effettiva convenienza nel regime forfettario: “Conviene anche a me il regime agevolato?”
Purtroppo la risposta non è semplice e dipende da numerosi fattori.
Cercando però di dare qualche piccola informazione su tale importante quesito, ciò che possiamo fin da subito dire è che occorre anzitutto valutare quale sia la tua specifica attività e quindi quale sia il relativo coefficiente di redditività.

Se infatti il tuo settore ha un coefficiente di redditività alto, cioè la maggior parte del fatturato viene considerata reddito imponibile, occorre fare un’attenta analisi dei costi che la tua attività sostiene (costi di locazione ed utenze, spese per gli spostamenti e i viaggi, ecc).
Ma questa è solo una delle altre domande che devi porti, per esempio occorre capire com’è composto il tuo nucleo familiare, se l’unica entrata familiare è quella della tua attività o meno, se hai sostenuto o se sosterrai importanti spese che potresti detrarre dal reddito (ristrutturazioni ecc).
Naturalmente, ogni situazione è diversa dalle altre, e va analizzata caso per caso, ma noi di forfettariosemplice.it siamo qui proprio per questo! Valuteremo insieme a te la soluzione migliore per il tuo nuovo business!
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Scegliere il giusto codice ATECO
Che tu voglia adottare o meno il regime forfettario, la scelta del corretto codice ATECO è il primo grande passo che occorre fare prima ancora di avviare la tua nuova attività!
Questo perché avere un codice ATECO errato, rispetto all’effettiva attività esercitata, porta ad avere un errato inquadramento della tua attività ai fini fiscali e contributivi con tutte le conseguenze del caso. Scegliere un codice ATECO non corretto, rispetto a ciò che giornalmente fai, potrebbe inoltre comportare una vera e propria incompatibilità della tua attività oltre che un eventuale iscrizione ad un ordine professionale o alla gestione professionisti dell’Inps errata.
Inoltre in base alla tipologia del codice ATECO scelto, qualora tu accedessi al regime forfettario avrai un determinato coefficiente di redditività ben definito e diverso da altri codici ATECO da applicare ai ricavi. Puoi quindi capire fin da subito che sbagliare il codice ATECO potrebbe comportare un errato calcolo delle imposte da pagare!
Proprio per questi motivi, il consiglio che ti diamo, quando decidi di aprire una nuova Partita Iva è quello di rivolgerti a dei professionisti del settore, che sapranno certamente fornirti tutte le indicazioni necessarie per fare la scelta giusta sulla tua futura attività economica
L’Agenzia delle Entrate e il modello AA9
La modalità con la quale occorre comunicare al Fisco l’avvio di una nuova attività da parte di un contribuente che non sia una persona giuridica (SRL o SPA), è quella di inviare telematicamente in Cd “Modello AA9”. Tale importante comunicazione va inviata entro 30 giorni di tempo dall’inizio della stessa o dalla costituzione della nuova società.
Oltre all’attribuzione del numero di partita IVA e alla scelta del regime contabile, le imprese dovranno iscriversi al Registro delle Imprese e al Repertorio Economico Amministrativo (REA), presso la Camera di Commercio. Tale modello quindi è quello utilizzato per l’attribuzione della partita IVA per le ditte individuali e i lavoratori autonomi.

Costi e tempistiche per l’apertura della partita iva forfettaria
L’apertura della Partita IVA è pressoché immediata ed una volta inviato l’apposito modello AA9 la relativa ricevuta con la tua partita IVA verrà evasa in un paio d’ ore.
Stesso vale anche per i Commercianti e gli Artigiani dove però l’iscrizione alla CCIAA competente avviene di norma in 7-10 giorni. L’apertura della partita iva per tutti i Freelance è totalmente gratuita e compresa nel tariffario di forfettariosemplice.it.
Se la nuova attività economica è inquadrabile come artigiano o commerciante la pratica di iscrizione alla CCIAA Competente ha il costo di 320 Euro ed è comprensiva di diritti, bolli e qualora sia richiesta anche della cd SCIA
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Pro e contro dell’apertura della p.iva per il regime forfettario
Un’altra delle domande che più soventemente riceviamo è quella di sapere i Pro e i Contro del Regime Forfettario…Anche in questo caso rispondere non è affatto semplice, anche per le tante ragioni che sopra abbiamo elencato.
I principali vantaggi del regime forfettario
I principali vantaggi: A differenza di una gestione contabile e fiscale ordinaria, dove le imposte vengono pagate sulla base di appositi scaglioni con diverse aliquote, il forfettario è un regime agevolato che prevede l’applicazione di un’imposta sostitutiva fissa del 5%, per un massimo di 5 anni, in caso di nuove attività, o del 15% per le attività già esistenti calcolato su una determinata percentuale dei tuoi incassi.
Inoltre la gestione della tua partita iva sarà nettamente più semplice rispetto a quella ordinaria: Godrai di numerose semplificazioni in materia di IVA, in quanto non dovrai addebitare l’IVA in fattura ai tuoi clienti né detrarre l’imposta assolta sugli acquisti. Con questa semplificazione sarai quindi esonerato anche dagli obblighi di liquidazione e versamento dell’imposta e di presentazione della dichiarazione annuale.
Ma i vantaggi inoltre saranno anche da un punto di vista contabile in quanto non sarai obbligato a gestire e registrare contabilmente le fatture emesse, i corrispettivi e le fatture degli acquisti ed infine, ma non meno importante, non sarai inoltre soggetto alla cd “ritenuta d’acconto” in relazione ai ricavi o compensi percepiti
Gli svantaggi di chi apre la p.iva forfettaria
Ora che abbiamo esaminato i principali vantaggi del regime forfettario passiamo a quelli che invero potrebbero essere i principali svantaggi per chi adotta questo regime:
Uno dei limiti principali del regime è quello di far perdere, a chi tecnicamente ne ha diritto, tutte le detrazioni tipiche dei contribuenti ordinari.
Fra tutte ricordiamo le spese per i familiari a carico, le spese mediche, i costi sostenuti per le ristrutturazioni o il risparmio energetico ecc.
Deducibilità a percentuale fissa
Come avrai avuto modo di capire i costi, (tipici di qualsiasi attività economica), vengono definiti su base forfettaria in base alla specifica attività economica svolta. Essendo fissa la percentuale di forfetizzazione dei costi deducibili dai ricavi complessivi, il vantaggio dipende dal tipo di attività che la singola attività economica svolge.

Gli unici “costi” deducibili dal reddito prodotto sono i contributi previdenziali obbligatori (INPS o casse di previdenza private per i liberi professionisti)
Uno svantaggio rilevante è l’impossibilità di detrarre l’IVA dagli acquisti, poiché il regime forfettario è esentato dall’applicazione dell’IVA.
Infine chi aderisce al regime forfettario avrà dei limiti anche per ciò che attiene alle spese per il personale dipendente, con un limite massimo annuale pari ad Euro 20.000,00 lordi.
Infine quindi potremmo dire che in generale il regime forfettario non conviene ai contribuenti che:
- Hanno sostenuto o dovranno sostenere personalmente importanti spese di ristrutturazione della propria abitazione,
- Svolgono un’attività con un elevato volume d’affari;
- Svolgono un’attività dove è necessario avere molti dipendenti o collaboratori
Perché rivolgersi ai professionisti di forfettariosemplice.it
Quando si parla di un esperto fiscale si fa riferimento ad un professionista che opera in un settore molto importante, e che ha passato anni della propria vita a studiare ed aggiornarsi in un settore molto ostico come quello del diritto tributario, che vive di modifiche quasi giornaliere!
Rivolgersi ad un esperto invece che ad un principiante è sicuramente più vantaggioso per diversi motivi. Innanzitutto è bene conoscere la normativa fiscale e contabile di riferimento e quali sono i meccanismi di funzionamento dell’appartato burocratico dello Stato.
I professionisti di Forfettariosemplice.it sono inoltre iscritti presso un albo professionale e sono inoltre coperti da specifiche polizze professionali!
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FAQ su come aprire la p.iva forfettaria
Contributi previdenziali: 3.500€
Incassato: 20.000€
Moltiplichiamo l’incassato per il coefficiente di redditività e si ottiene il reddito netto.
Reddito netto: 20.000€*78%=15.600€
Imponibile: 15.600 – 3.500 = 12.100 euro
Tassazione al 5% (per i primi 5 anni di attività) = 12.100 x 5% = 605 euro di saldo d’imposta + I acconto 303 euro + II acconto 303 euro
Totale Tassazione = 605+303+303 = 1.210 euro
nb: i due acconti versati fungeranno da credito nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo e questo consentirà di ridurre la futura tassazione