Regime forfettario: cambio all’ultima curva! Come potrebbe cambiare il regime agevolato, già a partire dall’anno in corso.

Regime forfettario: cambio all’ultima curva! Come potrebbe cambiare il regime agevolato, già a partire dall’anno in corso.

La flat tax, o meglio conosciuto come regime forfettario è un sistema contabile agevolato per piccoli artigiani, commercianti e professionisti.

Diverse sono state nel corso degli ultimi mesi (per ultima la recente circolare ADE n.32/E del 5 dicembre 2023); le modifiche al regime fiscale che interessa milioni di imprenditori individuali, e che potranno, con quest’ultima modifica in corso d’opera addirittura far fuoriuscire dal regime migliaia e migliaia di contribuenti.

Vediamo in dettaglio quali sono queste ultime ed importanti novità al vaglio del governo.

Fin dall’introduzione, la Flat Tax per le partite IVA sta attraversando un periodo di riforma. Il Governo italiano sta adeguando il regime fiscale alle direttive comunitarie sugli esoneri IVA per le piccole imprese, modificando alcune norme fondamentali.

Attualmente il regime forfettario, introdotto dalla legge 190/2014, si basa, al fine del calcolo delle imposte e, sul relativo possesso dei requisiti, circa il limite di ricavi e compensi ottenuti, per il mantenimento del regime, sull’incasso effettivamente ottenuto nel corso dell’anno, con la cosiddetta “contabilità per cassa”.

Tale sistema di calcolo però rappresenta una dissonanza con la direttiva UE che, invece, si riferisce al volume d’affari annuo che consente quindi alle piccole attività (in base alle franchigie decise e applicate dai singoli stati membri) di non applicare l’Iva.

Stanti le prescrizioni europee e di conseguenza, per prevenire procedure di infrazione Ue – il Governo ha allo studio una nuova modifica atta a chiarire il riferimento alla soglia di 85 mila euro, il cui superamento determina l’uscita dall’anno successivo, e a quella dei 100 mila euro, oltre la quale scatta invece l’uscita immediata, dovrà essere effettuato guardando a quanto fatturato e non a quanto effettivamente incassato. Modificando radicalmente il sistema non solo di calcolo relativo alla permanenza nel regime, ma anche il relativo calcolo delle imposte.

Quindi, mentre allo stato attuale lo sforamento rispetto alle due soglie si verifica solo se i ricavi o compensi sono effettivamente incassati, con la modifica in arrivo sarà la fatturazione oltre i limiti a determinare gli effetti sulla permanenza o meno nel regime di tassazione al 15% (5% per le nuove attività) e finora ultra semplificato.

Lo studio DRM Montuoro&Caruso, specializzato tra le altre nell’assistenza a contribuenti in regime forfettario, come sempre è a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

Seguiranno altre informazioni.

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